01.08.14 – Fallita ricerca


Edward Singleton Holden, il direttore dell’Osservatorio Lick in California, nel 1876 passò alcuni mesi in Inghilterra, ed ebbe occasione di visitare la famiglia Lassell a Maidenhead, in una grande tenuta chiamata Ray Lodge. La Signora Lassell gli confidò una storia, riguardante la scoperta di Nettuno, che lo colpì molto; ne ottenne conferma, con ulteriori particolari, da William Lassell stesso. Holden rimase ammirato dalla delicatezza dell’uomo, che si era impegnato a non far pervenire la cosa ad Adams, per non turbarlo, dato che sulla scoperta di Nettuno erano già state fatte troppe polemiche. L’astronomo americano si impegnò a serbare il segreto, almeno fino a quando il professore di Cambridge fosse in vita. Continuò tuttavia a rimuginare sul fatto e, dato che Lassell era morto appena 4 anni dopo il colloquio di cui ho parlato, Holden sentì il bisogno di ritornare sull’argomento con Jane, la seconda figlia di William.

Il 9.5.1890 le scrisse una lettera da Mount Hamilton {A-0019.0106_.0004.19960800-0217_0219}  , riassumendo la storia così come se la ricordava, e affermando di apprezzare la sensibilità di suo padre, che non voleva che il fatto fosse noto ad Adams. Chiese a Miss Lassell se era disposta a preparare un resoconto delle circostanze, che sarebbe stato pubblicato, beninteso dopo la morte di Adams. Il 9 giugno Jane Lassell rispose ad Holden che non era in grado di aggiungere altri dettagli a quelli che lui aveva fornito, anzi, si era dimenticata del desiderio di suo padre di non divulgare la notizia fino alla morte di Adams . Gli concedeva la facoltà di divulgare la notizia al momento dovuto. Che Miss Jane non fosse in grado di migliorare il racconto di Holden è dimostrato dal fatto che essa ricostruì in modo completamente errato che il calcolo era stato fatto interamente da Mr. Dawes – ma forse ebbe alcuni dati dal Professor Adams. Ammise: eravamo molto giovani al tempo e l’argomento fu considerevolmente un ‘sentito dire’ per noi.

Holden non dovette attendere ancora molto. John Couch Adams morì il 21.1.1892; 9 giorni dopo l’astronomo di Lick aveva pronto il manoscritto dell’articolo “Historical Note relating to the Search for the Planet Neptune in England in 1845-46”, che fu pubblicato il P.A.S.P.4 (1892) {A-0097.0004_.0021.18920130-0021_0023} e successivamente ristampato nel giornale di William M. Payne e George E. Hale, Astronomy & Astro-Phisics11, 287-288 (1892) .

{A-0097.0004_.0021.18920130-0021_0023} p. 21  È noto che nell’ottobre 1845, il Professor Adams, allora studente di Cambridge, sottomise a Sir George Airy, Astronomo Reale, i risultati dei suoi calcoli sulle perturbazioni di Urano e gli elementi di un nuovo pianeta – Nettuno – che avrebbe reso conto delle perturbazioni osservate del primo. Il distinto osservatore, il Rev. W.R.Dawes, visitò il Royal Observatory circa in quel tempo, e le lettere e i calcoli di Adams gli furono mostrati da Airy. È noto che l’Astronomo Reale, in modo molto naturale, pose dei dubbi sulla sufficienza di queste ricerche; ma appare che Dawes fosse molto impressionato dalle lettere di Adams, e che subito scrisse a Lassell per chiedergli di ricercare Nettuno, nella regione indicata da Adams, con il suo potente telescopio da due piedi (che era allora montato a Starfield, vicino Liverpool).
Non c’è dubbio alcuno se una tale ricerca fosse stata fatta da tale osservatore e con un tale pelescopio, che il pianeta sarebbe stato trovato rapidamente e riconosciuto per il suo disco. Non abbiamo bisogno di ricordare che allo stesso telescopio e osservatore noi dobbiamo la scoperta non solo del satellite di Nettuno ma anche quella di due deboli satelliti interno di Urano. La sorte volle che la lettera di Dawes raggiungesse Liverpool quando Mr. Lassell era costretto su un divano per una storta alla caviglia, e che essa [lettera] venisse posta sullo scrittoio vicino per un suo successivo esame. Anche Mr. Lassell fu impressionato dall’importanza della ricerca del pianeta predetto e decise risolutamente di fare una tale ricerca.
Dopo che si fu rimesso, cercò la lettera di Mr. Dawes che dava la posizione predetta del pianeta. La lettera non si potè trovare, perchè, insieme ad altre carte, era stata rimossa e distrutta da una donna di servizio troppo zelante. Io penso, anche se non ne sono sicuro, che Lassell abbia rinnovato la richiesta dei dati a Dawes. Comunque sia stato, essi non furono mai recuperati, e lo scorretto zelo della governante ebbe il suo pieno effetto. Il nuovo pianeta non fu mai cercato dal più potente telescopio e dal più abile osservatore in Inghilterra. La ricerca di Challis, a Cambridge, fu infruttuosa, come è ben noto. Il pianeta fu alla fine trovato da Galle e D’Arrest, a Berlino, il 23 settembre 1846, dopo che l’osservatorio di Berlino aveva ricevuto la lettera di Le Verrier che segnalava la sua situazione.
Ciò fu vari mesi dopo la lettera di Dawes a Lassell. Questo incidente della storia della ricerca di Nettuno è ben degno di essere registrato, perchè mostra che per un sottile caso il Professor Adams mancò la distinzione di essere il solo scopritore di Nettuno. È anche degno di nota che questo ed altri accidenti hanno aiutato a promuovere la Scienza dell’Astronomia. L’Inghilterra non ebbe maggiori riconoscimenti ed opportunità da offrire di quelli che ha dato ad Adams. Ma se Le Verrier fosse stato privato della sua condivisione della scoperta si potrebbe veramente dubitare se sarebbe ora in possesso di quella lunga serie di eleganti e laboriose ricerche che è stato in grado di portare avanti con i mezzi messigli a disposizione nella sua posizione di capo dell’Osservatorio Nazionale di Francia.
L’intera relazione del Professor Adams a questa grande scoperta è ancora chiamata da questo incidente e l’elevazione del suo carattere e la dignità della sua condotta sono ancora portate alla mente. La delicata considerazione di Mr. Lassell, che per un lungo periodo della sua vita mantenne questo segreto per perchè nessuna possibile ombra di rimpianto potesse essere ispirata durante la vita del Professor Adams, è non meno onorevole. È un piacere poter collegare in questo modo il nome del più gande matematico dell’Inghilterra con il nome del suo più grande osservatore – degni successori di Newton e di Herschel come furono.

Una storia drammatica, tenuta nascosta per molti anni prima da Lassell e poi da Holden. Ma poco dopo alcuni mesi ci fu un paradossale sviluppo. Il 29 giugno 1892 si svolse a Barnard’s Inn Hall, Holborn, il convegno mensile della British Astronomical Association, presidente il Capt. William Noble. Albert Marth, che fu assistente di Lassell, discusse le osservazioni di Marte di questi e, alla fine del suo intervento, aggiunse un commento all’articolo di Holden, sapendo che ormai tutti ne parlavano: “Report of Meeting of the Association, 1892 June 29”, Journal of the British Astronomical Association2, p. 433 (1892) {A-0019.0002_.0009.18920600-0429_0482}

{A-0019.0002_.0009.18920600-0429_0482} p. 433 Prima di riprendere posto, [Mr. Marth ] vorrebbe correggere una storia nata da un’affermazione in parte fraintesa. Il Prof. Holden, dell’Osservatorio Lick, aveva recentemente reso conto della mancata scoperta del pianeta Nettuno da parte di Lassell, basandosi su quanto gli era stato riferito nel 1876 dalla signora Lassell, ma che si era astenuto dal rendere noto fino a dopo la morte del Prof. Adams. Non c’era stato, tuttavia, alcun bisogno di metterla a tacere fino a quel momento. Il Prof. Adams era perfettamente a conoscenza della storia, come l’oratore aveva appreso nel corso di una consultazione riservata tre anni prima, prima dell’ultima riunione del consiglio della Royal Astronomical Society a cui Adams aveva partecipato, dato che Dawes gliela aveva raccontata circa 40 anni prima. Lui (il Sig. Marth) l’aveva sentita per la prima volta nel 1876 dalla signora Lassell, alcune settimane prima della visita del Prof. Holden a Bay Lodge. Sebbene non riuscisse a ricordare la data, ricostruì che era il settembre del 1846, solo un paio di settimane prima dell’effettiva scoperta di Nettuno, quando Lassell aveva ricevuto la lettera da Dawes che lo esortava a puntare il riflettore da 24 pollici verso una certa parte del cielo e a cercare una stella con un disco. Quando Lassell ricevette la lettera, aveva una distorsione alla caviglia e non era in grado di osservare, e la notte successiva la lettera era stata smarrita e non fu più ritrovata. Se ciò fosse accaduto molti mesi prima della scoperta del pianeta, sarebbe inspiegabile che non ci fosse stata una ulteriore corrispondenza tra gli amici sull’argomento. C’era una vecchia storia tra i docenti di Cambridge secondo cui Challis era stato impedito di scoprire Nettuno da una tazza di tè. Mentre era impegnato nella ricerca del pianeta, aveva osservato una stella che sembrava possedere un disco. La sera successiva, essendo il cielo coperto e non essendo in corso alcuna osservazione, ne parlò a un gruppo di amici che si trovavano a casa sua, quando uno di loro, avvicinandosi alla finestra e guardando fuori, vide che il cielo si era parzialmente schiarito e suggerì di uscire a dare un’occhiata a questa stella. Ma si udì la voce gentile della padrona di casa dire: “Non posso lasciarvi andare finché non avrete preso il tè, che sarà pronto tra pochi minuti”. Mezz’ora dopo il cielo sereno era scomparso e si scatenò un temporale che impedì ogni osservazione. Secondo la storia, questo era accaduto all’inizio della stagione. Ma poiché, secondo il racconto del Prof. Challis, egli aveva cercato un disco e aveva dettato le sue osservazioni il 29 settembre, sembra probabile che il 30 settembre fosse la data effettiva del tè, dato che il giorno successivo portò la notizia della scoperta di Berlino.

Ci sono dei riscontri oggettivi a quanto raccontato da Lassell? Nel 1846 Lassell comunicò con John Herschel riguardo alle osservazioni di Saturno. Herschel era al corrente della ricerca “segreta” di Challis, ma preferì non avvertire Lassell; tuttavia, in agosto si sarebbe sbilanciato con Dawes, secondo una lettera di William Rowan Hamilton al Rev. Richard MacDonnell, 7.10.1846 [da: Graves R.P., “Life of William Rowan Hamilton”, vol. II (Dublin/London, 1885)]

{B-0115.02_.1885} p. 529  Avendo così cercato di rispondere alle vostre domande, posso menzionare che, quando fui ultimamente [agosto 1846] ospite di Sir John Herschel a Collingwood, facemmo una gita insieme per visitare Mr. Dawes, un amatore d’astronomia, che ha eretto il suo osservatorio privato, con alcuni eccellenti strumenti, in quei dintorni, durante la quale visita la conversazione cadde sull’annuncio teorico del pianeta da parte di Le Verrier. Non si supponeva generalmente che lo straniero si mostrasse prima di Natale; ma Sir John Herschel raccomandò a Mr. Dawes di iniziare a cercarlo subito.

Questo potrebbe giustificare un coinvolgimento di Dawes. E l’indisposizione di Lassell? Il 7.9.1846 questi scrisse ad Herschel: Mi dispiace che un qualche grado di indisposizione abbia provocato la mia temporanea assenza da casa durante il tempo buono; ma spero di ritornare entro 3 o 4 giorni dopo di che non mancherò ogni favorevole opportunità di portare avanti le mie osservazioni. In effetti, nel suo registro apparvero osservazioni per i giorni dall’11 al 16; due settimane dopo sarebbe arrivata la notizia della scoperta di Nettuno. Quell’indisposizione fu la distorsione?

Ad ogni modo, la prima cosa da notare è che l’episodio appare inverosimile per la parte che viene attribuita a Lassell. Un uomo che aveva costruito un grande telescopio, e lo usava in ogni occasione possibile, lottando con pazienza e tenacia contro le bizze del clima, avrebbe rinunciato ad una posta così grande per la perdità dei dati! Holden disse che probabilmente aveva cercato di riottenerli, ma non c’era riuscito. Non si vede perché: non sarebbe stato difficile ottenerne una copia da Dawes; questi difatti, aveva facile comunicazione con John Herschel, che possedeva i dati: non occorreva ritornare da Airy a Greenwich. Nel caso Lassell non sapesse questo, è logico pensare che Dawes lo avrebbe rassicurato di poter risolvere il problema. Ma, anche ammesso che Lassell (o Lassell e Dawes) si fossero veramente persi in un bicchiere d’acqua, questo oggi dovrebbe emergere nella estesa corrispondenza e nei diari di queste persone. Dal libro di osservazione di Lassell per il 1845-46 traspare l’orgoglio per le potenzialità del grande strumento, ma non c’è traccia nè della aspettativa per ricerca che attendeva di poter fare, nè tantomeno della delusione per averla mancata. Dopo la scoperta di Nettuno, il tono dei documenti di Lassell non cambia, nonostante che, nel caso la storia fosse stata vera, si sarebbe dovuto sentire stringere il cuore tutte le volte che osservava il pianeta che avrebbe potuto essere la sua gloria.

Eppure, se Lassell mise fuori questa storia (secondo Adams, non molto tempo la scoperta di Nettuno), questo è segno di un disagio. Questo potrebbe esserci stato anche senza l’improbabile episodio della ricerca impedita da uno stupido incidente. Il primo ottobre 1846 J.R.Hind annunciò la scoperta di Nettuno nel London Times, e fu così che Lassell la conobbe, secondo la storia documentata. Nello stesso giorno, John Herschel inviò a Lassell una nota che lo pressava a ricercare i satelliti. La lettera arrivò a Starfield il giorno successivo, e la notte stessa Lassell ottenne la prima osservazione di Tritone. Quindi è vero che Lassell fu pressato a compiere una ricerca, ma si trattava del satellite, a pianeta già scoperto.

Forse, dopo la scoperta di Nettuno, Lassell venne a sapere che Dawes era stato informato della posizione teorica dell’astro, e rimuginò su cosa sarebbe potuto succedere se gli avesse dato la posizione del pianeta, a tempo debito. Dopo la débacle della ricerca di Challis, molte persone gli dissero: se solo avessero incaricato lei della ricerca! In questo modo, Lassell sviluppò un rimpianto per un’occasione che in realtà non aveva perso, bensì non aveva mai avuto. Ma preferì commutare questa realtà in una storia in cui alcuni eventi reali venivano disposti in modo falsato, e altri erano frutto della suggestione di quello che avrebbe potuto o dovuto succedere. La conoscenza della soluzione di Adams, una settimana persa per una distorsione, un danno compiuto dalla governante, forse erano tutte cose realmente avvenute, ma in altre circostanze e in altri tempi; Lassell le mise insieme formando una storia che non era da lui. Ma finì con l’accreditare questo strano mito piuttosto che ammettere che nessuno aveva pensato di coinvolgerlo nell’impresa.